l’unità d’Italia

Tre bandiere tricolori – Il convegno a Macchia Valfortore inserito nelle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia
di Carmelina Rico

Sul sito dell’Unità Tecnica di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri l’evento “150 e a capo…”. Tre bandiere tricolore che sventolano a rappresentare i tre giubilei del 1911, 1961, 2011, una immagine-segnale che 150 anni Unità d'Italia logo ufficiale celebrazioniricordi il coraggio, il sogno, la gioia profondamente umana che accompagnarono i fatti che portarono all’Unità d’Italia: per tirarli fuori dai libri di Storia e trasformarli in emozione ancora attuale. Le parole del Presidente della Repubblica: “Non possiamo dimenticare il fiume dell’emigrazione italiana: da questo nostro Paese, che dopo l’unificazione non riuscì per lungo tempo a offrire prospettive di lavoro a troppi suoi figli. Partirono nel corso di un secolo, emigrando nel resto d’Europa e nel Nuovo Mondo, oltre 25 milioni di italiani

“Tre bandiere tricolore che sventolano a rappresentare i tre giubilei del 1911, 1961, 2011, in un collegamento ideale tra le generazioni: è il logo del 150º Anniversario dell’Unità d’Italia che si celebra nel 2011”. Un logo che a vederlo, soprattutto se siconvegno Macchia VAlfortore è lontani dall’Italia, mette addosso i brividi e ci riempie di orgoglio.

Di tale logo si fregia il convegno “150 e a capo….L’Emigrazione dall’Unità d’Italia ai nostri giorni”, l’annuale appuntamento dall’inconfondibile layout grafico di Wip Workinprogress, che si terrà venerdì prossimo, 5 agosto, a Macchia Valfortore, Complesso Polifunzionale, alle 16.30, presentato in Senato lo scorso 14 aprile. E’ di queste ore, infatti, la concessione del logo ufficiale delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia da parte dell’Unità Tecnica di Missione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, istituita con Decreto del Presidente Berlusconi.

Giuseppe Garibaldi e l'Unità d'Italia nelle celebrazioni della Rai Radiotelevisione Italiana“Un logo – viene spiegato sul sito dell’Unità d’Italia della Presidenza del Consiglio dei Ministri – che è pensato per essere una immagine-segnale che ricordi il coraggio, il sogno, la gioia profondamente umana che accompagnarono i fatti che portarono all’Unità d’Italia: per tirarli fuori dai libri di Storia e trasformarli in emozione ancora attuale. Un logo allegro, positivo, vivo. La forma della bandiera è il risultato150 anni unità d'Italia di uno studio che integra le suggestioni di festa, di vele gonfie e di volo d’uccello. Con la reiterazione della forma, si accentua il senso di coralità: il tricolore, declinato in una composizione piena di energia, che evoca lo sventolare di bandiere in festa”.

150 unità d' ItaliaL’evento molisano, dunque, è da oggi inserito sul sito dell’Unità di Missione della Presidenza del Consiglio, Comitato Interministeriale di cui fanno parte il ministro per i Beni e le Attività culturali, il ministro dell’Economia e Finanze, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, il ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, il ministro della Difesa, il ministro per lo Sviluppo Economico, il ministro per i Rapporti con le Regioni, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e Segretario del Consiglio dei Ministri, il Sottosegretario alla Presidenza con delega al Turismo e il Segretario Generale della Presidenza del Consiglio.150 unità d' italia

L’Italia non sarebbe tale senza questa pagina importantissima che è stata, ed è, la Memoria collettiva dell’Emigrazione italiana nel Mondo: viaggi, oceani, partenze, non ritorni, nel vissuto di chi ha lasciato la il presidente del consiglio del molise, piccianopropria terra, la Patria, l’Italia. E’ per questo che appare quanto mai coerente con il tema delle celebrazioni un evento che ripercorre la nostra storia con gli occhi di chi è partito, sulla scia delle grandi correnti migratorie che hanno depauperato l’Italia di forze incredibili, progetti di vita che si sono snodati attraverso le strade del mondo.

Ed è in linea con le parole del nostro Presidente della Repubblica: “Non possiamo dimenticare il fiume dell’emigrazione italiana: da questo nostro Paese, che dopo l’unificazione non riuscì per lungo tempo a offrire prospettive di lavoro a troppi suoi figli, partirono nel corso di un secolo, emigrando nel resto d’Europa e nel Nuovo Mondo, oltre 25 milioni di italiani. L’ammirazione, che sempre ha suscitato e suscita nel mondo il patrimonio storico, culturale, artistico, naturale d’Italia. Consapevoli dell’ineguagliabile valore del patrimonio di cui siamo eredi come italiani, e quindi della responsabilità che ci spetta di mostrarcene degni custodi e continuatori”.

Il convegno, condotto da Gianni Lattanzio, Associazione Dialoghi, nonché Segretario Nazionale Ambientevivo, che si occupa annalisa desiataattivamente di italiani all’estero presso la Camera dei Deputati, vedrà la partecipazione del Governatore del Molise, on. Michele Iorio, che è anche cittadino onorario di Macchia Valfortore, del Presidente del Consiglio Regionale, Michele Picciano, del Presidente della Provincia di Campobasso, Rosario De Matteis, del Presidente della Commissione Affari Comunitari, Antonio Chieffo, nonochè del Sindaco del Comune, Nicola Zingaro, che porterà il saluto di benvenuto agli ospiti illustri e ai relatori. Il primo cittadino ha fortemente voluto proseguire, nel segno della continuità istituzionale, il cammino intrapreso di avvicinamento alle comunità molisane all’estero.

Ad aprire gli interventi il Direttore del quotidiano internazionale Un Mondo d’Italiani, Mina Cappussi, con le “parole” dell’emigrazione “1861-2011 Semantica di una Storia Tricolore” nel Primo Dizionario dell’Emigrazione italiana, un progetto che ha il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero Affari Esteri, Ministero del Lavoro, Ministero Istruzione, Commissione Europea e di numerose università in Italia e all’estero, l’introduzione del più famoso sociologo della comunicazione, McLuhan e la prefazione chiesta al Presidente della Repubblica, il sostegno del Banco di Napoli. Parlerà di “Emigrazione italiana tra semiotica e semantica” la giornalista, già autrice Rai International, studiosa di emigrazione, Tiziana Grassi, coautrice del Dizionario, mentre Lino D’Ambrosio presenterà il macchia valfortoresuo “Con il Molise nel Cuore”, progetto integrato di “accoglienza e promozione territoriale dedicata ai molisani che hanno il Molise nel cuore.Giuseppe Carozza, docente di Lettere Classiche, parlerà di “Emigrazione e tradizione musicale: il Melodramma lirico come fattore di unità nazionale”, mentre Gianni Spallone, docente universitario, parlerà di “Alterità: culture in viaggio”. Le Conclusioni sono affidate a Norberto Lombardi, del Centro Studi Molisani nel mondo con la relazionemina cappussi camera deputati “L’italianizzazione dei molisani all’estero: il contributo degli emigrati alla storia dell’Italia Unita”.

Gli interventi sono intermezzati da brani musicali eseguiti da due giovani e promettenti musicisti: Annalisa Desiata al mandolino, accompagnata da Cristian Gioia alla chitarra. I pezzi sono stati scelti con cura per ripercorre assieme, sulle note che hanno fatto emozionare l ‘Italia, i 150 anni dell’unità nazionale.

L’evento è patrocinato dal Comune di Macchia Valfortore, dalla Regione Molise, Provincia Campobasso, Un Mondo d’Italiani, Dizionario dell’Emigrazione italiana, Asmef. La Segreteria organizzativa è del Centro Studi Agorà Mediapolis Un Mondo d’Italiani. Il progetto grafico è invece di Eliana Cappussi.

Un convegno, dunque, che celebra la storia, la Patria, il dolore della lontananza, che si può riassumere nelle parole di Dante Alighieri, che scrisse di sé: “Noi che pure amiamo Firenze tanto da subire ingiustamente l’esilio per averla amata, abbiamo per Patria il mondo, come i pesci del mare”.

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