Fertor – storia e archeologia valle del Fortore

Fertor museo civico MacchiaQuesto lavoro è testimonianza di un attento percorso intrapreso di recente dall’Università degli Studi del Molise, in particolare da Alessandro Naso, rispetto alla realtà di Macchia Valfortore.
La compilazione della carta archeologica del territorio di quel comune, che ci auguriamo possa divenire un primo tassello della Carta Archeologica del Molise, è stata l’avventura avviata nel 2005 con gli studenti.
Il comprensorio di Macchia è significativamente ricco di presenze archeologiche; al contrario, Macchia è uno dei rari paesi italiani che non ha sinora trovato chi ne raccogliesse le vestigia per scriverne la storia. La stessa è ancora da scrivere con documenti ancora da trovare. Le analisi condotte da Alessandro Naso, partendo dallo studio degli unici due manufatti rinvenuti in precedenza in modo casuale, sono continuate sul terreno, frugando nei solchi tracciati dall’aratro nei campi, con risultati che paiono francamente lusinghieri.
Siamo solo all’inizio e abbiamo ancora tanto lavoro di fronte, ma è sembrato opportuno trarre una prima sintesi. Dopo due anni non si pretende di scrivere una storia esaustiva, ma si possono aprire molte inestre sul territorio grazie ai singoli episodi di microstoria identiicati, dagli strumenti litici preistorici alle capanne dell’età del Bronzo, dalle sepolture sannitiche alle fattorie romane, sino a una delle scoperte di epoca più recente, una lastra iscritta in latino risalente al 1678 scovata in un ovile, dov’era riutilizzata come base per un abbeveratoio, che ricorda un illustre personaggio, Pietro Gambacorta, già noto da altre fonti.
Questo lavoro è il risultato del coinvolgimento di docenti del Corso di Laurea in Beni Culturali dell’Università degli Studi del Molise, ognuno dei quali, per le proprie competenze, ha redatto un contributo; ma si annuncia un prossimo lavoro nel quale saranno coinvolti gli studenti, che stanno già attivamente partecipando all’iniziativa, non solo nelle campagne sul terreno, ma anche nella successiva elaborazione dei dati in forma di tesi di laurea.
Per questi motivi, compiacendomi con gli autori e con il curatore, sono lieto di presentare il quaderno, che inaugura la serie delle pubblicazioni dell’istituendo Museo Civico di Macchia.
Con i migliori saluti e auguri.

Giovanni Cannata
Magnifico Rettore dell’Università degli Studi del Molise