i Vigili del Fuoco di Trento

Era il 31 ottobre del 2002 quando una violenta scossa di terremoto portò la morte in una scuola di San Giuliano di Puglia gettando scompiglio in decine di paesi vicini all’epicentro. Tra questi anche Macchia Valfortore, piccolo borgo molisano abitato da poco meno di ottocento anime. E’ qui che si sono concentrati gli aiuti provenienti dal Trentino. Ed è qui che i tristi giorni del terremoto sono stati ricordati all’insegna dell’amicizia nel frattempo nata fra le due comunitá. L’occasione é stata offerta dall’inaugurazione del nuovo Centro di protezione civile, progettato e finanziato dalla Provincia autonoma di Trento con il contributo del Consorzio dei Comuni e di alcune comunitá delle Giudicarie. Invitati dal sindaco, Tonino Carozza che anche in questa occasione ha rinnovato la gratitudine verso chi ha teso una mano amica, sono stati molti i trentini che hanno voluto prendere parte alla cerimonia, dai responsabili della protezione civile, guidati dall’assessore Silvano Grisenti, presente anche il dirigente generale, Claudio Bortolotti, al sindaco di Tione, Vincenzo Zubani, accompagnato dai colleghi I trentini lasciano il segno a Macchia Valfortore A cinque anni dal terremoto inaugurato il nuovo centro di emergenza Giampaolo Pedrotti di Bondo, Bolbeno, Breguzzo, Daone, Montagne, Preore, Ragoli, Zuclo, ma anche dai rappresentanti dell’associazione “Noi per il Molise” (ha parlato la vicepresidente, Katia Amistadi), dai vigili del fuoco volontari di Tione (presenti col loro comandante, Sergio Armani) e dalla banda che ha aperto il corteo diretto alla nuova struttura. Quest’ultima sorge ai piedi del paese, appresso al campo sportivo: antisismica e dotata di moderni impianti tecnologici, servirà non solo per le eventuali emergenze, ma soprattutto per dare uno spazio di aggregazione sociale e culturale ad una comunitá che ha voglia di guardare al futuro. “Non siamo qui per darvi un dono – ha spiegato l’assessore Silvano Grisenti subito dopo il taglio del nastro – ma per dirvi che anche il Trentino vi è riconoscente, perché ci avete dato modo di riaffermare i valori della solidarietá e dell’impegno. Valori che non si apprendono sui libri ma che vanno vissuti nel quotidiano. Questa è la vostra casa. Usatela bene, dunque, coscienti del fatto che é un patrimonio di tutti”. Il progetto esecutivo a firma dell’ingegner Gianfranco Cesarini Sforza, dirigente del Servizio Prevenzione Rischi, è stato approvato dal Consiglio Comunale di Macchia Valfortore il 27 novembre 2003. La spesa sostenuta è di 920.000 euro. L’edificio è stato realizzato nella zona dell’area sportiva ai margini del centro storico del paese di Macchia Valfortore (CB), in Via Silvio Pellico. Macchia Valfortore a 477 metri sopra il livello del mare nei pressi del lago di Occhito, invaso artificiale della diga omonima conta attualmente 760 abitanti. Nella progettazione dell’immobile è stata dedicata particolare attenzione nel far sí che il volume si armonizzi con le caratteristiche costruttive tradizionali della zona, prendendo come esempio i frantoi ed i depositi agricoli unendo ad essi alcuni dei caratteri formali del modo di costruire della tradizione alpina, individuati nel tradizionale aspetto del fienile, elemento d’unione della nostra cultura produttiva ed abitativa. È stata adottata per l’esterno la tipologia costruttiva tradizionale locale (con muratura in pietra intonacata e tetto a due falde), anche se sono state impiegate strutture prefabbricate di legno intonacato. L’edificio è composto da due piani fuori terra compreso il sottotetto abitabile per un volume complessivo di circa metri cubi 1800 fuori terra, nel rispetto delle altezze e distanze dalla strada comunale previste dal Pdf. E’ pure stata recuperata l’area limitrofa all’edificio mediante la regimazione di due canali esistenti a cielo aperto, l’asfaltatura della strada di accesso all’immobile a dell’ampio parcheggio e la realizzazione di aree a verde complete di piante e panchine in legno. I lavori sono stati diretti dall’ingegner Lorenzo Santuliana e dal geometra Daniele Biada del Servizio Prevenzione Rischi della Provincia di Trento con la collaborazione dell’ingegner Roberto di Cesare di Campobasso. All’ingresso è stata posizionata una struttura scultorea in legno a supporto di una targa su cui si legge: “dalla solidarietà nasce la speranza per il futuro”.

da Il Pompiere del Trentino – Estate 2007